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Chi siamo
Cosa  vogliamo

Abbiamo fatto un confronto tra il passato ed il presente e ci siamo chiesti:

"quale futuro daremo ai nostri figli se continueremo a sopportare la dittatura che ogni giorno ci viene imposta "democraticamente" da uomini senza scrupoli che continuano quotodianamente a rubare dalle tasche degli Italiani anche il minimo necessario per la loro sopravvivenza?"
E' giunta l'ora di uscire allo scoperto e costruire un "Fronte" al dilagare della corruzione ed arginare il flusso continuo di immigrati clandestini che ogni ora sbarcano sulle coste italiane.
Se non riusciremo a coalizzarci per ostacolare il cattivo costume che hanno indossato tutti i nostri politici o politicanti di turno, presto la miseria regnerà sovrana sul popolo italiano e saremo governati, come già avviene, dallo " straniero". Tempo fa qualcuno diceva " chi non sa portare le proprie armi, finirà col portare le armi degli altri" e noi dovremo essere vigili ed attenti affinchè ciò non avvenga se vogliamo garantire ai nostri figli un futuro fatto di pace e di prosperità.
E' giunta l'ora di far sentire il nostro campanello d'allarme ed ecco che cominceremo ad essere presenti su tutto il territorio nazionale con la creazione di cellule e strutture in ogni paese, atte ad accogliere chi condivide i nostri principi ed è pronto a far valere le nostre idee ed i nostri programmi fin dalle prossime competizioni elettorali. Inizieremo col presentare delle liste civiche in ogni comune dove sarà presente il nostro simbolo e chiameremo a raccolta degli "uomini di buona volontà" pronti al sacrificio personale per il bene della collettività.
Siamo e continueremo ad essere assertori dell'idea che "liberi non saremo se non siamo uniti".
Dovremo essere presenti nel "Sociale" per poter ridare all'Italia quel ruolo che gli spetta da tempo e che la distingue dal resto dei paesi europei. Dovremo dire NO all'euro ed a tutto quello che c'è dietro se vogliamo che la nostra economia risorga e che sia garantito il lavoro a tutti gli "Italiani". L'Italia deve ritornare agli Italiani .Nel prossimo futuro dovremo fare attenzione a NON mandare al governo uomini come questi che hanno venduto l'Italia allo straniero e che si sono arricchiti a danno del popolo Italiano.
Si rende necessario fare il DNA e tutte le analisi necessarie a chi vorrà nel futuro governarci. Non possiamo restare più alla finestra ed aspettare la fine che è ormai vicina. Il nostro appello è rivolto a tutti gli Italiani di buona volontà che non devono farci mancare il loro sostegno e che devono aderire al "Fronte Sociale Italiano". L'iscrizione al Movimento è gratuita e non comporta altro sacrificio se non quello di essere a Noi vicini e lottare insieme per la rinascita della nostra patria.
Italiani a NOI.

Dopo la svolta di Fiuggi 

 

Svolta di Fiuggi è la locuzione con la quale viene generalmente indicata la svolta operata dal Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale per abbandonare l'etichetta di post-fascismo che si portava dietro al fine di qualificarsi come forza politica legittimata a governare. Questa svolta, operata dal segretario del partito Gianfranco Fini, portò alla mutazione ufficiale del nome in quello di Alleanza Nazionale, simbolo e sigla già resi pubblici verso la fine del 1993 ed utilizzati come contrassegno elettorale fin dalle elezioni politiche del 1994. Fiuggi è la città dove si svolse il congresso costituente della nuova AN, dove, cioè, venne operata la "svolta" del partito, il 27 gennaio 1995, che si spinse verso la destra Conservatrice ed Europea. 
L'operazione fu ispirata dalla tesi di Domenico Fisichella, che, nel 1992, in un articolo apparso su Il Tempo, suggerì al MSI-DN di farsi promotore di una "alleanza nazionale" per uscire dallo stato di ghettizzazione politica in cui versava. 
Il nome "alleanza nazionale" non è casuale: fu scelto per definire il partito o coalizione che avrebbe dovuto contrapporsi all'analoga "Alleanza Democratica", partito o coalizione che si sarebbe formato a sinistra (in previsione di un sistema a soli due partiti di cui tanto si parlava allora) e che appariva incontrastabile senza un'"alleanza nazionale". 
Punto cardine della svolta di Fiuggi fu il rinnegamento totale delle radici fasciste, e con questo: 
- Svolta verso una destra basata su valori quali Conservatorismo nazionale e Liberismo.
- Abbandono dei toni rivoluzionari ed anticapitalistici del fascismo già da tempo in declino anche nel MSI
- Abbandono totale della pregiudiziale antiamericana.
Questi sono alcuni passaggi della tesi: « Il patrimonio di Alleanza Nazionale è intessuto di quella cultura nazionale che ci fa essere comunque figli di Dante e di Machiavelli, di Rosmini e di Gioberti, di Mazzini e di Corradini, di Croce, di Gentile e anche di Gramsci. » « È giusto chiedere alla destra italiana di affermare senza reticenza che l'antifascismo fu un momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato. » « La destra politica non è figlia del fascismo. I valori della destra preesistono al fascismo, lo hanno attraversato e ad esso sono sopravvissuti. »
Fini dichiarò anche che era finito il lunghissimo dopoguerra, aggiungendo come occorresse «uscire dal Novecento e liberarsi dalla suggestione della nostalgia e dalle tentazioni dell'ideologia». 
Questa svolta, in ogni caso, non fu condivisa :
- da una parte del MSI-DN, guidata dall'ex segretario Pino Rauti, "rivale storico" di Fini all'interno del MSI-DN, da sempre animatore dell'ala "di sinistra", che diede vita ad un nuovo movimento, assolutamente minoritario rispetto ad AN, con il nome di Movimento Sociale Fiamma Tricolore.
- da un'altra parte del MSI-DN,forse la più numerosa, formata dai veri missini fascisti, rimasti orfani e senza un capo storico da seguire ma sempre fedeli alle idee ed ai principi lasciati in eredità da Giorgio Almirante.

Questa seconda parte, siamo NOI " I veri figli legittimi, eredi di un grande padre."
« Gianfranco Fini a Fiuggi non deviò di una virgola dalle sue idee di sempre. Fini ha semplicemente ammesso pubblicamente quello che alcuni sostenevano, e cioè che il "fascismo di destra" non è fascismo, e non lo è mai stato. » Da quel momento in poi, dopo aver già compiuto un'esperienza in tal senso nel 1994, AN sarà fondatrice, insieme a Forza Italia e gli allora CCD e CDU, della nascita della coalizione del centrodestra italiano, il Polo per le Libertà. 
Nel 2008, all'indomani della nascita del Popolo della Libertà, erede di quella coalizione, e in occasione del passaggio di consegne da Fini a Ignazio La Russa a seguito della vittoria nelle elezioni politiche 2008, Fini ha tracciato un bilancio della svolta di Fiuggi: 
« Non siamo più figli di un dio minore. È stata ricomposta una frattura. È stato superato un fossato. La nascita del Pdl è l'ultimo anello della strategia di Fiuggi. Alleanza nazionale è nata prima di Forza Italia. Il nucleo fondante di An del 1994 è quello del Pdl del 2008. Oggi l'ultimo atto non è celebrare l'affermazione elettorale, ma camminare perché si compia l'ultimo atto: per avere un grande punto di riferimento maggioritario del Paese. Per dare alla società italiana quei valori di cui ha bisogno. Quel che abbiamo fatto è stato giusto ed utile al nostro popolo. » (Dall'assemblea nazionale di An del maggio 2008). Certamente Fini non ha dato alla società italiana quei valori di cui ha bisogno ma ha dato a qualcun altro la villa di Montecarlo. Di questo parleremo altrove.

 

Dove siamo

ESTREMA DESTRA:

L’internazionale nazionalista

 

Una nuova Europa sta nascendo nell'ombra della crisi.

Un'Europa in cui predominano la sfiducia nei confronti dei politici, l'intolleranza e l'islam fobia.

 

Uno studio atipico, intitolato "Il nuovo volto del cyber populismo", è stato presentato dal think tank Demos, che ha chiesto a più di 10mila militanti di estrema destra di tutta Europa come vedevano l'evoluzione della società. Demos ha incontrato questi militanti nell'ambiente in cui sono attivi, cioè nei social network, allo scopo di fare un'analisi della "nuova destra" a partire dai ragionamenti dei suoi protagonisti.

Questi ultimi sono per lo più attivi sulla rete, anche se votano, manifestano e mostrano il loro impegno anche in altri modi. Il movimento riunisce tanto i provocatori dell'English Defence League quanto i politici più tradizionali come l'olandese Geert Wilders o lo svedese Jimmie Ã…keson. 

I suoi membri non hanno fiducia nei responsabili politici né nel sistema giuridico; votano, anche se dubitano che il loro voto possa cambiare qualcosa. Sono per lo più uomini – solo un quarto dei militanti sono donne – giovani (due terzi dei cyber attivisti hanno meno di 30 anni). Si tratta di un cyber movimento internazionale che paradossalmente milita per il ripristino delle frontiere. Un'"internazionale" composta da individui che non amano gli stranieri.  

L'estrema destra europea ingloba diverse tendenze e movimenti, ed è sempre facile cadere nella trappola della generalizzazione. Ma in Europa esiste una frangia relativamente numerosa della popolazione che ha paura di perdere la propria identità nazionale e ha paura dell'integrazione europea e della globalizzazione. 

L'Europa ha già fatto l'esperienza del nazionalismo –sembra si voglia tornare al passato– e quindi dovrebbe fare attenzione. Ma la vigilanza non sembra particolarmente alta. 

Un quarto di poveri

In un momento in cui si parla soprattutto di debiti nazionali, si sente spesso dire che è di fondamentale importanza ripristinare la fiducia dei mercati nell'Europa e nei suoi paesi membri. Ma la fiducia dei cittadini è ancora più importante, in particolare quella dei giovani. Tuttavia i dirigenti politici europei non sembrano prestare molta attenzione a questo elemento.  

Per ora il risultato della gestione della crisi economica è un aumento delle disuguaglianze e l'emarginazione di interi settori della società. Gli effetti peggiori di questa cura di austerità si sono fatti sentire in Grecia: in un anno 400mila persone hanno perso il lavoro. Un quarto della popolazione vive ormai sotto la soglia di povertà. Chi saranno i prossimi sulla lista? Che succederà in Italia con Renzi?  

La situazione attuale sembra l'esempio tipico del modo in cui non bisogna trattare le persone se si vuole evitare un'esplosione sociale.

 

Demos Ã¨ un think tank con sede nel Regno Unito , con un punto di vista politico trasversale. 

E 'stata fondata nel 1993 ed è specializzata nella politica sociale, lo sviluppo di soluzioni basate sull'evidenza in una serie di settori, dalla formazione e le competenze per la salute e l'alloggio.

Demos pubblica una rivista trimestrale, intitolata Demos Quarterly, che dispone di articoli da politici, accademici e ricercatori Demo. L'organizzazione è un ente di beneficenza indipendente registrata.

Da non confondere con Demos (US think tank) .

Un think tank (letteralmente serbatoio di pensiero in inglese) è un organismo, un istituto, una società o un gruppo, tendenzialmente indipendente dalle forze politiche (anche se non mancano think tank governativi), che si occupa di analisi delle politiche pubbliche e quindi nei settori che vanno dalla politica sociale alla strategia politica, dall'economia alla scienza e la tecnologia, dalle politiche industriali o commerciali alle consulenze militari.

la Nuova Destra

indovina dove siamo.......

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